venerdì 30 maggio 2014

"Adottare un Cucciolo"

Tutti ci siamo inteneriti almeno una volta nella nostra vita davanti a un cucciolo che ci scrutava con i suoi occhi teneri da dietro la vetrina di un negozio.
Tutti abbiamo desiderato portarcelo a casa, qualcuno anche lo ha fatto, magari. Questo però non è il modo ottimale attraverso il quale scegliere un compagno di vita, un essere vivente, intelligente e sociale che dovrà passare con noi diversi anni della nostra vita.
Esistono alcune domande da porsi prima di procedere a un’adozione, specie se si tratta del nostro primo cane:
- Desidero un/quel cane veramente?
- Quanto tempo ho da dedicargli?
- Ho figli? Che età hanno?
- Ho un giardino? Se sì, è recintato?
- Sono pronto a educarlo e a occuparmi di lui per i prossimi 15 anni circa?
- Quali sono le mie aspettative sul mio cane?
Trovate la razza idonea alle vostre esigenze!
Le razze presentano profonde differenze caratteriali, non sono solo diverse nell’aspetto. La selezione dovuta al lavoro, all’impiego cioè che l’uomo ha fatto del suo prezioso ausiliario per secoli ha reso infatti i nostri piccoli amici profondamente differenti gli uni dagli altri. Sicché esistono cani risoluti e indipendenti, energici e intraprendenti, altri molto più tranquilli, moderati, maggiormente legati al contatto con l’uomo. Cercate di identificare le qualità che cercate, valgono molto di più di una foggia del pelo particolare!
- Parlate con un veterinario specialista di comportamento ed educatori cinofili.
- Documentatevi sull’argomento.
Internet ormai offre ampio spazio a informazioni di questo tipo.
Scegliete un allevatore responsabile e instaurate un rapporto di fiducia
Chiunque ami veramente gli animali non può restare indifferente al fatto che il cucciolo visto nella vetrina di un negozio o esposto in un mercato ha grosse possibilità di essere tra quelli che sono stati strappati alle cure materne prematuramente, solo dopo poche settimane di vita, acquistati nei Paesi dell’est Europa a pochi euro. Molto spesso arrivano in Italia imballati come saponette, dentro una cassetta di cartone o di legno, trasportati in furgoni, al buio, senz’acqua, senza cibo, senza aria, non riscaldati d’inverno e roventi d’estate. Secondo le stime, infatti, si tratta di un traffico annuale di 50.000 esemplari, ma sono stime riduttive poiché si suppone un traffico superiore alle 300 mila unità, se nel novero includiamo anche i numerosi sfortunati soggetti che non sopravvivono al viaggio. Molti cuccioli infatti muoiono durante il trasporto o subito dopo il loro arrivo a destinazione.
I trafficanti li pagano talmente poco che si rifanno con quelli che restano vivi e che riescono a vendere. Per i cuccioli sopravvissuti poi, inizia un nuovo calvario. Spesso si ammalano perché non sono stati vaccinati. Soffrono di gastroenterite virale, cimurro, malattie facilmente trasmissibili, spesso a decorso mortale. Per i sopravvissuti le cose non vanno molto meglio poiché essendo stati staccati prematuramente dalla madre l’ansia della separazione sarà una costante della loro vita che non gli permetterà, nella quasi totalità dei casi, di svolgere una serena ed equilibrata vita affettiva accanto a voi. Le Leggi a tutela ci sono, ma spesso questi traffici sfuggono ai controlli.
La cosa migliore è diventare proprietario di un cane senza incentivare inconsapevolmente il deplorevole commercio dei cuccioli e nel contempo avere la garanzia di aver scelto un animale sano che vi darà gioia per molto tempo. Queste garanzie le fornisce la figura dell’Allevatore cinofilo riconosciuto dall’E.N.C.I.. Figura, quella dell’Allevatore con Affisso Riconosciuto, che spesso in Italia viene confusa con quella del mero commerciante che vende cuccioli di moltissime razze. Nulla di più sbagliato. Il vero Allevatore si dedica sempre a pochissime razze, una o al massimo due. Non esistono in cinofilia investimenti redditizi e ciò che realmente anima gli Allevatori “mono-razza” è soltanto l’amore per la razza che allevano. In cinofilia le spese non vengono ripagate e per effettuare dei guadagni tali da giustificare una gestione commerciale occorre comportarsi in maniera non corretta nei confronti dei nostri animali, sottrarre qualcosa al loro benessere, alla qualità della loro vita per aumentare i margini di resa commerciale, occorre risparmiare sulla scelta dei riproduttori e la qualità degli stalloni per spendere meno… Ragionamenti che non animano mai il cuore dell’Allevatore con Affisso Riconosciuto ENCI, che è sempre prima di tutto un amatore della propria razza. Altra opinione diffusa è che i cani nei negozi costino meno, ma anche in questo caso si tratta di credenze.
Discorso sanitario e qualitativo a parte (va tra le altre cose sottolineato il fatto che i soggetti acquistati tramite commercianti non hanno mai morfologie apprezzabili e quasi sempre hanno pedigree non riconosciuti né in Italia né altrove), anche economicamente il rapporto con il serio Allevatore ha risvolti molto convenienti. Questo perché all’interno delle medesime cucciolate nascono i futuri campioni di razza e anche soggetti invece destinati a divenire esclusivamente beniamini di casa. L’allevatore coscienzioso identifica sempre il valore dei propri soggetti e diversifica le possibilità di acquisto. Questo senza ovviamente venire meno a quelle che sono le consuete garanzie di registrazioni, controlli e salute. Provate a recarvi in un allevamento. Prima di cedere un cucciolo, un allevatore responsabile si mostrerà interessato a voi, alle vostre esigenze e alle condizioni in cui potrete allevarlo; molte delle domande che vi siete posti prima di andare in allevamento ve le rifarà lui stesso. Vi chiederà inoltre di rimanere in contatto anche dopo l’acquisto prima di tutto per sapere come cresce il cucciolo e anche per poter venire a conoscenza di eventuali problemi che altrimenti sfuggirebbero al suo controllo e aiutarvi a porvi rimedio.
Diffidate di allevatori disinteressati
Prendete in considerazione solo allevamenti che si possano visitare e dove sia presente almeno la madre dei cuccioli. Valutate sempre le caratteristiche psicologiche della madre e possibilmente del padre dei cuccioli. Guardatevi attorno: osservate il comportamento degli altri cani. Valutate la presenza e il tipo dei canili dove l’Allevatore ricovera i propri cani. Spesso batterie di box asettici danno un’idea positiva, ma un vero amatore vuole sempre avere i propri cani attorno a sé e ne non relegarli costantemente in strutture, per quanto adeguate.
Non acquistate cani a mostre o fiere itineranti
Non è consigliabile acquistare cuccioli in fiere, mercati o simili: le malattie si diffondono più facilmente in queste occasioni dove si radunano animali di diversa provenienza. Non acquistate cuccioli allontanati dalla madre prima dell’età 60 giorni e pazientate prima di portare a casa il vostro cucciolo. Questo periodo costituisce il minimo necessario per un successivo sviluppo psichico equilibrato del cucciolo.
Ecco alcuni aspetti sanitari fondamentali di cui tener conto prima dell’acquisto di un qualsiasi cucciolo.
Controllate accuratamente che gli stessi siano:
- puliti
- ben nutriti
- attivi e amichevoli
Che non abbiano:
- il naso sporco
- la zona perianale arrossata
- occhi lacrimanti (attenti però che una certa lacrimazione in alcune razze è comune tra i cuccioli)
- croste sul pelo
- orecchie sporche
- parassiti (pulci, zecche, ecc.)
Documenti del Cucciolo
Può accadere che all’acquirente venga chiesto un ulteriore esborso di denaro per avere il pedigree. Questo non deve accadere! Il pedigree è il documento di identità del cane ed è ciò che lo identifica come appartenente a una determinata razza. Non esiste alcun valido motivo per cui lo stesso quindi ne sia sprovvisto o vi venga chiesto altro denaro per ottenerlo. Nel pedigree viene riportato il numero di microchip che indica la reale identità del cane, il numero di iscrizione al registro ufficiale (ROI), il colore del mantello, il sesso e gli eventuali segni particolari, nonché tutta la sua genealogia; va però ricordato che molto spesso al momento del ritiro del cucciolo presso l’Allevatore (verso i 65-70 giorni) il pedigree è ancora in fase di elaborazione da parte dell’ENCI. Il documento ufficiale viene di norma emesso quando il cucciolo ha circa 4 o 5 mesi, quindi soggetti più giovani ne sono sprovvisti. Diventa allora importante farsi esibire dall’Allevatore il o i modelli presentati all’Ente per l’attribuzione del pedigree. Sono il “Modello A”, che l’allevatore ha l’obbligo di presentare alla delegazione ENCI entro 25 giorni dalla nascita della cucciolata e, seguentemente, il “Modello B”, da presentarsi entro i 90 giorni dalla nascita. ll cucciolo inoltre dovrà essere accompagnato da un libretto di vaccinazione compilato con la data di nascita precisa, i trattamenti antiparassitari e le vaccinazioni effettuate (vidimate da un veterinario) e allegato il certificato di inoculazione del microchip firmato dal veterinario (garanzia dell’iscrizione all’anagrafe canina nazionale, altro obbligo dell’Allevatore). A tal proposito al momento della consegna del cane vi sarà chiesto di compilare i moduli utili al passaggio di proprietà presso l’anagrafe canina.
Riassumendo:
L’ente preposto al rilascio dei Pedigree è l’E.N.C.I. – Ente Nazionale della Cinofilia Italiana riconosciuto dallo Stato e fondato nel 1882 (ha consentito al nostro paese, in oltre cento anni di attività, di raggiungere i vertici della cinofilia europea e mondiale).
L’animale regolarmente iscritto alla nascita al Registro delle Origini Italiano (R.O.I.) dell’E.N.C.I. riceverà dallo stesso, verso i quattro mesi di vita, il Pedigree che lo accompagnerà per sempre.
Dopo l’adozione di un cucciolo si deve dichiararne il possesso all’ASL entro 15 giorni perché venga registrato all’Anagrafe Canina Regionale.

1 commento:

  1. E' un ambiente dove un neofito ha difficoltà a districarsi, forse perchè gli interessi economici sono tali da creare un mercato "omertoso".
    Grazie per le informazioni, anche tecniche.
    Marco

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