venerdì 30 maggio 2014

Esposizioni, che fatica!

  Domenica 18 Maggio all'esposizione Nazionale di Albarella - Rovigo i nostri due cani iscritti hanno ottenuto ottimi risultati. Rocco - Corgilandia Rialto ha conseguito il CAC necessario per il completamento del Campionato Italiano e Paki (Corgilandia Zarkava) è arrivata seconda nella sua classe, buon risultato ma un "nulla di fatto" per quanto riguarda il ticket necessario per il Campionato.
  Che dire... lei sembrava non essere assolutamente scossa da questo non-risultato! Indubbiamente siamo noi ad avere un sacco di aspettative in queste competizioni... vuoi perchè ognuno di noi nel fondo del proprio cuore è convinto di avere il cane più bello del mondo... vuoi perchè alla fine di tutto le  esposizioni sono onerose e si spera di riuscire a finire un campionato il più in fretta  possibile. Non lo so. Probabilmente per ognuno di noi ci sono diverse motivazioni e allo stesso modo anche i cani si approcciano in maniera diversa alla competizione. Alcuni amano l'esibizione, il "farsi vedere" e intuiscono in quelle occasioni il lavoro che sono chiamati a svolgere e lo eseguono con tale zelo da essere veri cani da show. Comprendono l'importanza del momento e con serietà, dedizione ed empatia con il loro handler riescono in questo compito richiesto.
Altri lo vivono come momento di gioco, altri ancora come momento di obbedienza finalizzato al premio (quasi sempre in cibo!). Ma alcuni... sono davvero refrattari a tutto ciò, riluttanti a esporsi alle luci della ribalta, allo stress pre, durante e post ring, alla toelettatura, alle lunghe attese... insomma si vede proprio che non gliene importa nulla!  E non si tratta di cani timidi o paurosi, ma semplicemente indifferenti a questo tipo di attività. Laddove i primi entrano nel ring baldanzosi e impettiti, questi ultimi si trascinano come se stessero andando ai lavori forzati con le orecchie abbassate nella tipica modalità "aeroplano". Dove i primi guardano il loro handler pieni di aspettative e caricati come molle, gli altri ti guardano con aria depressa e interrogativa come a voler chiedere "ma che ci faccio io qui???" 

  Di questi "personaggi" ne abbiamo incontrati di tutti i tipi in questi lunghi anni di allevamento e di expo, ma uno su  tutti è stato uno show-dog ineguagliabile... il nostro amato Whiskey (pluri Ch. My Impression Of Shallianne 1988-2002). Oltre a essere stato un compagno eccezionale è stato un vero cane da show. Incredibile come si trasformasse nel momento in cui entrava nel ring diventando statuario e impassibile a qualsiasi distrazione. È sempre stato esposto da Gianandrea e quand'erano insieme si poteva quasi toccare con mano l'empatia che li univa... esistevano solo loro, tutto il resto, fuori! Quando fu il momento di ritirarlo dalle competizoni lo fece capire chiaramente, così di punto in bianco la sua concentrazione nel ring iniziò a
mancare e noi decidemmo di non esporlo più... in fondo aveva già vinto tutto il possibile o quasi. Ritornò in expo ancora una volta soltanto, in occasione della Mondiale di Milano del 2000 dove con i suoi dodici anni suonati fu Best Veteran. Lui che era stato Campione Mondiale ed Europeo ma che aveva deciso che preferiva essere il Campione di Casa...
  L'amore per i nostri pelosi comprende anche questo, capire che sono pronti a seguirci nelle nostre passioni anche quando queste risultano loro incomprensibili, ma che spetta a noi assecondare le loro attitudini e rispettare la loro natura.

"Adottare un Cucciolo"

Tutti ci siamo inteneriti almeno una volta nella nostra vita davanti a un cucciolo che ci scrutava con i suoi occhi teneri da dietro la vetrina di un negozio.
Tutti abbiamo desiderato portarcelo a casa, qualcuno anche lo ha fatto, magari. Questo però non è il modo ottimale attraverso il quale scegliere un compagno di vita, un essere vivente, intelligente e sociale che dovrà passare con noi diversi anni della nostra vita.
Esistono alcune domande da porsi prima di procedere a un’adozione, specie se si tratta del nostro primo cane:
- Desidero un/quel cane veramente?
- Quanto tempo ho da dedicargli?
- Ho figli? Che età hanno?
- Ho un giardino? Se sì, è recintato?
- Sono pronto a educarlo e a occuparmi di lui per i prossimi 15 anni circa?
- Quali sono le mie aspettative sul mio cane?
Trovate la razza idonea alle vostre esigenze!
Le razze presentano profonde differenze caratteriali, non sono solo diverse nell’aspetto. La selezione dovuta al lavoro, all’impiego cioè che l’uomo ha fatto del suo prezioso ausiliario per secoli ha reso infatti i nostri piccoli amici profondamente differenti gli uni dagli altri. Sicché esistono cani risoluti e indipendenti, energici e intraprendenti, altri molto più tranquilli, moderati, maggiormente legati al contatto con l’uomo. Cercate di identificare le qualità che cercate, valgono molto di più di una foggia del pelo particolare!
- Parlate con un veterinario specialista di comportamento ed educatori cinofili.
- Documentatevi sull’argomento.
Internet ormai offre ampio spazio a informazioni di questo tipo.
Scegliete un allevatore responsabile e instaurate un rapporto di fiducia
Chiunque ami veramente gli animali non può restare indifferente al fatto che il cucciolo visto nella vetrina di un negozio o esposto in un mercato ha grosse possibilità di essere tra quelli che sono stati strappati alle cure materne prematuramente, solo dopo poche settimane di vita, acquistati nei Paesi dell’est Europa a pochi euro. Molto spesso arrivano in Italia imballati come saponette, dentro una cassetta di cartone o di legno, trasportati in furgoni, al buio, senz’acqua, senza cibo, senza aria, non riscaldati d’inverno e roventi d’estate. Secondo le stime, infatti, si tratta di un traffico annuale di 50.000 esemplari, ma sono stime riduttive poiché si suppone un traffico superiore alle 300 mila unità, se nel novero includiamo anche i numerosi sfortunati soggetti che non sopravvivono al viaggio. Molti cuccioli infatti muoiono durante il trasporto o subito dopo il loro arrivo a destinazione.
I trafficanti li pagano talmente poco che si rifanno con quelli che restano vivi e che riescono a vendere. Per i cuccioli sopravvissuti poi, inizia un nuovo calvario. Spesso si ammalano perché non sono stati vaccinati. Soffrono di gastroenterite virale, cimurro, malattie facilmente trasmissibili, spesso a decorso mortale. Per i sopravvissuti le cose non vanno molto meglio poiché essendo stati staccati prematuramente dalla madre l’ansia della separazione sarà una costante della loro vita che non gli permetterà, nella quasi totalità dei casi, di svolgere una serena ed equilibrata vita affettiva accanto a voi. Le Leggi a tutela ci sono, ma spesso questi traffici sfuggono ai controlli.
La cosa migliore è diventare proprietario di un cane senza incentivare inconsapevolmente il deplorevole commercio dei cuccioli e nel contempo avere la garanzia di aver scelto un animale sano che vi darà gioia per molto tempo. Queste garanzie le fornisce la figura dell’Allevatore cinofilo riconosciuto dall’E.N.C.I.. Figura, quella dell’Allevatore con Affisso Riconosciuto, che spesso in Italia viene confusa con quella del mero commerciante che vende cuccioli di moltissime razze. Nulla di più sbagliato. Il vero Allevatore si dedica sempre a pochissime razze, una o al massimo due. Non esistono in cinofilia investimenti redditizi e ciò che realmente anima gli Allevatori “mono-razza” è soltanto l’amore per la razza che allevano. In cinofilia le spese non vengono ripagate e per effettuare dei guadagni tali da giustificare una gestione commerciale occorre comportarsi in maniera non corretta nei confronti dei nostri animali, sottrarre qualcosa al loro benessere, alla qualità della loro vita per aumentare i margini di resa commerciale, occorre risparmiare sulla scelta dei riproduttori e la qualità degli stalloni per spendere meno… Ragionamenti che non animano mai il cuore dell’Allevatore con Affisso Riconosciuto ENCI, che è sempre prima di tutto un amatore della propria razza. Altra opinione diffusa è che i cani nei negozi costino meno, ma anche in questo caso si tratta di credenze.
Discorso sanitario e qualitativo a parte (va tra le altre cose sottolineato il fatto che i soggetti acquistati tramite commercianti non hanno mai morfologie apprezzabili e quasi sempre hanno pedigree non riconosciuti né in Italia né altrove), anche economicamente il rapporto con il serio Allevatore ha risvolti molto convenienti. Questo perché all’interno delle medesime cucciolate nascono i futuri campioni di razza e anche soggetti invece destinati a divenire esclusivamente beniamini di casa. L’allevatore coscienzioso identifica sempre il valore dei propri soggetti e diversifica le possibilità di acquisto. Questo senza ovviamente venire meno a quelle che sono le consuete garanzie di registrazioni, controlli e salute. Provate a recarvi in un allevamento. Prima di cedere un cucciolo, un allevatore responsabile si mostrerà interessato a voi, alle vostre esigenze e alle condizioni in cui potrete allevarlo; molte delle domande che vi siete posti prima di andare in allevamento ve le rifarà lui stesso. Vi chiederà inoltre di rimanere in contatto anche dopo l’acquisto prima di tutto per sapere come cresce il cucciolo e anche per poter venire a conoscenza di eventuali problemi che altrimenti sfuggirebbero al suo controllo e aiutarvi a porvi rimedio.
Diffidate di allevatori disinteressati
Prendete in considerazione solo allevamenti che si possano visitare e dove sia presente almeno la madre dei cuccioli. Valutate sempre le caratteristiche psicologiche della madre e possibilmente del padre dei cuccioli. Guardatevi attorno: osservate il comportamento degli altri cani. Valutate la presenza e il tipo dei canili dove l’Allevatore ricovera i propri cani. Spesso batterie di box asettici danno un’idea positiva, ma un vero amatore vuole sempre avere i propri cani attorno a sé e ne non relegarli costantemente in strutture, per quanto adeguate.
Non acquistate cani a mostre o fiere itineranti
Non è consigliabile acquistare cuccioli in fiere, mercati o simili: le malattie si diffondono più facilmente in queste occasioni dove si radunano animali di diversa provenienza. Non acquistate cuccioli allontanati dalla madre prima dell’età 60 giorni e pazientate prima di portare a casa il vostro cucciolo. Questo periodo costituisce il minimo necessario per un successivo sviluppo psichico equilibrato del cucciolo.
Ecco alcuni aspetti sanitari fondamentali di cui tener conto prima dell’acquisto di un qualsiasi cucciolo.
Controllate accuratamente che gli stessi siano:
- puliti
- ben nutriti
- attivi e amichevoli
Che non abbiano:
- il naso sporco
- la zona perianale arrossata
- occhi lacrimanti (attenti però che una certa lacrimazione in alcune razze è comune tra i cuccioli)
- croste sul pelo
- orecchie sporche
- parassiti (pulci, zecche, ecc.)
Documenti del Cucciolo
Può accadere che all’acquirente venga chiesto un ulteriore esborso di denaro per avere il pedigree. Questo non deve accadere! Il pedigree è il documento di identità del cane ed è ciò che lo identifica come appartenente a una determinata razza. Non esiste alcun valido motivo per cui lo stesso quindi ne sia sprovvisto o vi venga chiesto altro denaro per ottenerlo. Nel pedigree viene riportato il numero di microchip che indica la reale identità del cane, il numero di iscrizione al registro ufficiale (ROI), il colore del mantello, il sesso e gli eventuali segni particolari, nonché tutta la sua genealogia; va però ricordato che molto spesso al momento del ritiro del cucciolo presso l’Allevatore (verso i 65-70 giorni) il pedigree è ancora in fase di elaborazione da parte dell’ENCI. Il documento ufficiale viene di norma emesso quando il cucciolo ha circa 4 o 5 mesi, quindi soggetti più giovani ne sono sprovvisti. Diventa allora importante farsi esibire dall’Allevatore il o i modelli presentati all’Ente per l’attribuzione del pedigree. Sono il “Modello A”, che l’allevatore ha l’obbligo di presentare alla delegazione ENCI entro 25 giorni dalla nascita della cucciolata e, seguentemente, il “Modello B”, da presentarsi entro i 90 giorni dalla nascita. ll cucciolo inoltre dovrà essere accompagnato da un libretto di vaccinazione compilato con la data di nascita precisa, i trattamenti antiparassitari e le vaccinazioni effettuate (vidimate da un veterinario) e allegato il certificato di inoculazione del microchip firmato dal veterinario (garanzia dell’iscrizione all’anagrafe canina nazionale, altro obbligo dell’Allevatore). A tal proposito al momento della consegna del cane vi sarà chiesto di compilare i moduli utili al passaggio di proprietà presso l’anagrafe canina.
Riassumendo:
L’ente preposto al rilascio dei Pedigree è l’E.N.C.I. – Ente Nazionale della Cinofilia Italiana riconosciuto dallo Stato e fondato nel 1882 (ha consentito al nostro paese, in oltre cento anni di attività, di raggiungere i vertici della cinofilia europea e mondiale).
L’animale regolarmente iscritto alla nascita al Registro delle Origini Italiano (R.O.I.) dell’E.N.C.I. riceverà dallo stesso, verso i quattro mesi di vita, il Pedigree che lo accompagnerà per sempre.
Dopo l’adozione di un cucciolo si deve dichiararne il possesso all’ASL entro 15 giorni perché venga registrato all’Anagrafe Canina Regionale.

venerdì 16 maggio 2014

Ognuno è speciale a modo suo

Non è facile descrivere gli animali che si amano perché si rischia, visto il coinvolgimento affettivo, di formulare un puro elenco di qualità e aggettivi positivi, allo stesso modo di quando si parla dei propri figli.  
Potrei quindi dire che i miei cani sono bellissimi e intelligentissimi e finirla qui!
Ma voglio provare a descrivere le emozioni e le sensazioni che i miei cani, alcuni più di altri, trasmettono. Premetto che qualcuno mi è pure un po’ antipatico e solitamente si tratta di quelli più affezionati a mio marito o ai miei figli, con i quali magari mi relaziono meno forse perché percepisco che la loro totale dedizione è rivolta appunto ad altre persone della famiglia. E’ una sorta di gelosia? Non lo so però sono già fiera delle mie considerazioni, a questo punto del discorso, perché non sto facendo il tripudio degli aggettivi positivi!
I miei piccoli amici pelosi sono così diversi tra loro che è impossibile generalizzare parlando di caratteri o comportamenti.  Allevo al fianco di Giangi, mio compagno di vita, da molti anni e forse è più corretto dire che sono l’aiuto-allevatore perché le decisioni importanti spettano a lui… la scelta di un cane, gli accoppiamenti, quale cucciolo dare a chi, ecc… ma ripensandoci anche a me spettano decisioni importanti su altri fronti dell’allevamento… che detersivo usare per lavare al meglio le cucce dei cani, la scelta del colore del guinzaglio da esposizione che deve essere intonata al cane e al vestito dell’handler… insomma decisioni di grande responsabilità! In ogni caso tutto ciò ha un suo equilibrio e in questo modo non ci litighiamo le leadreship che restano separate per le diverse competenze. La cosa buffa è che i nostri cani riescono a inserirsi perfettamente in queste dinamiche e a riconoscere le nostre dominanze a seconda delle situazioni e questo avviene perché loro più di noi sono atti al riconoscimento delle gerarchie e al loro rispetto.  Ma sono le peculiarità caratteriali la cosa bella e divertente del vivere con tanti animali. Così simili e così diversi… 
Orsa (nella foto accanto) che quando decide di essere ascoltarla ti si piazza davanti, imperturbabile, occhi negli occhi, a una distanza di non più di venti centimetri e non si smuove finché non la “ascolti”. Mawi, soprannominata la circense perché per una briciola di pane farebbe qualsiasi acrobazia compresa quella di mettersi su due zampe in attesa del “premio”. Puccio che appena ti fermi in qualsiasi punto o posizione si stende a terra appoggiando il muso sopra un tuo piede. Anjia, la più irrequieta, la mattina ha una tale frenesia addosso che mentre percorre il corridoio per guadagnare l’uscita gira su se stessa compiendo in questo modo due movimenti terrestri contemporaneamente: la rotazione e la traslazione (non me ne vogliano gli addetti ai lavori per l’uso scherzoso e improprio di questi termini). Ozzy  vero esempio di cane parlante che a soli cinque mesi si esprime vocalmente e gestualmente e ti fa capire perfettamente se ha fame o vuole giocare con qualcosa o qualcuno. Pina che adora l’acqua e appena arriva un po’ di caldo passa il suo tempo cercando di sdraiarsi completamente dentro alle ciotole dell’acqua ed è stata naturale conseguenza l’acquisto di una piscina idonea a lei. India che nulla la ferma! (e devo dire, in verità, l’avevamo capito quando è nata visto che è venuta al mondo in condizioni atmosferiche nelle quali  nessun cucciolo sarebbe sopravvissuto) Salta tutti i muretti, i terrazzini, le finestre (fortuna che abitiamo a piano terra) e qualsiasi ostacolo le si ponga davanti con la conseguenza che si è già procurata due ernie.
    Difficile dire se c’è un migliore o un peggiore ma a volte accade che si accenda una scintilla nel rapporto con un animale, con uno solo tra i molti ai quali vuoi comunque tantissimo bene, una sensazione forte che ti fa capire che non puoi farci nulla, che si tratta di quella famosa alchimia per cui si instaurano nostro malgrado delle sinergie e lo capisci dal primo istante in cui i tuoi occhi hanno incrociato i suoi e hai sentito nello stomaco un rimescolamento. Una sorta di riconoscimento ancestrale, come se ci fosse stato un precedente del quale non abbiamo immediato ricordo ma che a poco a poco si ricompone e forse è così per chi crede nella reincarnazione e nell’esistenza di vite passate...
Con tutti comunque c’è una comune consapevolezza… il loro infinito affetto e per tutti loro ho una comune certezza, sono tutti speciali… speciali ognuno in modo diverso.     

domenica 4 maggio 2014

Le Origini del Welsh Corgi Pembroke & Cardigan

Il suo nome è anche la sua carta d’identità. Welsh: gallese, originario del Galles, laddove cor-gi (o meglio kur -gi) nell’antica lingua locale significano proprio rispettivamente “nano” e “cane”. Le sue radici si affondano  nella notte dei tempi, sempre a metà tra storia e leggenda, perché sempre in terra inglese si sono narrate storie vere e racconti legati a questo particolarissimo cane a gamba corta.

La storia ne rinviene i primi reperti in alcune tombe di popolazioni nomadi che si erano stabilite nel sud dell’Inghilterra più di duemila anni fa. Assieme ai resti dei vestiti sgargianti e ai monili con i quali si ornavano quei nomadi divenuti stanziali e a fianco delle loro stesse ossa si sono infatti trovati anche i resti di piccoli cani con le gambe corte e le ossa grosse. 
Certamente l’aspetto dell’antico progenitore non era quello del Corgi odierno e probabilmente neppure la sua funzione primaria, quella cioè di cane da pastore. 
In epoche più recenti hanno sicuramente contribuito a fissare il Corgi odierno il Lancashire Heeler, razza inglese sconosciuta in Italia ma anticamente molto diffusa in Inghilterra e il Vasgostaspetz, un “cugino” scandinavo che spesso accompagnava i navigatori del nord Europa con i quali le popolazioni britanniche hanno avuto contatti sin dalle epoche più remote.
Comunque si sia andato formando, questo cane di solida struttura e basso sugli arti per molti anni è stato il “tuttofare” nelle piccole fattorie gallesi, dove durante il giorno essenzialmente guidava e sorvegliava al pascolo le poche vacche che i contadini possedevano, onere che spesso condivideva con i giovani figli dei contadini che in pratica seguiva ovunque.
La sera poi rientrava in casa dove, acciambellato a terra vicino al fuoco si godeva il meritato riposo senza però dimenticare di fare la guardia e segnalare presenze non desiderate.


 Riconosciuto ufficialmente dalla cinofilia negli anni 30 del secolo scorso è stato quindi diviso in due razze distinte, il Cardigan e il Pembroke, dal nome delle due contee inglesi dove si erano andati formando. Da allora non sono più ammessi accoppiamenti tra le due razze, che hanno ovviamente marcato sempre più, col passare degli anni, le rispettive differenze morfologiche. 

Entrambe le razze però mantengono ancora ben vive quelle doti di rusticità, solidità, duttilità, addestrabilità unite a una incredibile dolcezza d’animo che hanno reso il Corgi il beniamino di tante famiglie di un tempo e di oggi.
Fu forse questo il motivo (unitamente ai consigli di Thelma Gray, la più grande cinofila inglese di tutti i tempi) a spingere, ormai quasi un secolo fa,  un padre di nome Edoardo a regalare a sua figlia Elisabetta una coppia di Corgi Pembroke. Da allora i Corgi non hanno più abbandonato quella bimba, e quando la giovane Elisabetta venne incoronata Regina d’Inghilterra, i suoi piccoli amici a quattro zampe si sono seduti sul trono accanto a lei. E lì sono rimasti fino ad oggi.

Oggi il Corgi è principalmente un cane da compagnia che ben si adatta a qualsiasi tipo di vita e veramente di poche esigenze.

Della sua vecchia attitudine di pastore ha conservato l’amore per le scampagnate, la voglia e la facilità ad imparare le cose e un fisico solido che gli consente di scendere in campo con successo in diverse discipline sportive. Il nostro amico infatti si cimenta ancora oggi con successo  non solo nelle gare di condotta del bestiame (come è naturale che sia), ma soprattutto in agility e obedience, due discipline dove riesce a evidenziare la propria velocità e precisione sul lavoro…. o gioco che sia!


La sua amorevolezza e socievolezza, che non sono mai espresse con troppa esuberanza, ne consentono l’uso con successo nella pet therapy, in particolare con bambini, con i quali ha un feeling assolutamente unico.

sabato 3 maggio 2014

Ozzy, nuovo arrivato nella nostra famiglia

 Eccoci! Siamo sempre qui… e con molta gioia iniziamo a presentarvi i nostri amati compagni…
 Ozzy (Glynaeron Gwron Glas nato il 13.12.3013) è l’ultimo Cardigan arrivato in famiglia ma non nel nostro cuore. Proprio come dice il suo nome di pedigree (in gallese) ha la bontà di un angelo e il temperamento di un guerriero. Questo bellissimo colore che lo standard definisce Blue Merle & White è molto ricercato e non è facile averlo nelle giuste gradazioni; senza troppo bianco e senza troppo fulvo, insomma il giusto equilibrio tra i colori ammessi.