mercoledì 31 luglio 2019

Cosa significa essere nani?


Il nanismo è sicuramente la caratteristica che primariamente identifica la nostra razza e questo certamente lo sanno tutti i felici proprietari di Corgi.
Ciò che però più spesso si ignorano sono le condizioni che hanno consentito il palesarsi di questa caratteristica così specifica, aspetto che ci porta a considerare i nostri soggetti come cani le cui zampe sono “semplicemente” un po’ più corte delle altre. Non è così in realtà e non esserne a conoscenza spesso guida noi verso ansie inutili quanto scientificamente infondate e professionisti, a volte poco preparati in materia, alla ricerca di chissà quale patologia, riservando ai nostri cani inutili e onerose pratiche invasive quali anestesie e dislocamenti ossei.
Cerchiamo dunque di capire che cosa significa essere nani, onde evitare di fare la figura dei genitori che pensano di avere un figlio malato perché a 13 anni inizia a modificare la voce e a riempirsi di pelo. Tranquilli, non si sta trasformando nell’uomo lupo e neppure in una scimmia.
Essere nani significa principalmente essere affetti da una patologia, geneticamente trasmissibile, che comporta la formazione difforme delle ossa prossimali, quelle cioè vicine al corpo. Questa patologia si chiama CONDRODISPLASIA.
Nome costituito da “condro-” dal greco chondros, cartilagine e “displasia”, sempre dal greco, ovvero “crescita malforme”.
Ma fermiamoci qui, alla parola displasia, che già fa venire il batticuore a solo sentirla nominare. Questo mostro che si combatte senza successo da decenni, con schiere di Don Chisciotte in camice bianco e altrettanti servitori. Non voglio entrare nel merito dell’apprezzabilità scientifica secondo la quale i medici veterinari catalogano come displasia dell’anca il problema (o meglio, la serie di problematiche) che spesso coinvolge le anche dei nostri amati a quattro zampe. Non almeno in questo breve scritto, nel quale mi interessa invece soffermarmi su di un aspetto inoppugnabile: i Corgi sono tutti affetti da condrodisplasia. Ovvero una patologia che si manifesta durante lo sviluppo e che determina una crescita malforme, deforme, della parte ossea prossimale degli arti.
Quanto questa fase di crescita sia spesso faticosa e dolorosa lo sanno bene gli umani colpiti dal medesimo problema. Questo perché le articolazioni malformi devono in qualche modo trovare una propria sistemazione per poter lavorare opportunamente nonostante la deformazione, che oltre a questo pone sotto stress legamenti, rotula e tutti gli “snodi” del nostro corpo che avrebbero bisogno di incastri invece perfetti. Il Corgi quindi, per definizione, nelle gambe perfetto non lo può essere.
Non comportatevi quindi come se lo fosse. Mentre cresce abbiate coscienza di quanto più sotto stress è il suo treno anteriore rispetto a quello di un cane di un’altra razza normolinea. Ossa che crescono storte pongono tutto l’intero apparato motorio sotto stress e il rischio di incidenti e di vere e proprie consunzioni ossee è reale per il cane gestito con leggerezza. Fortunatamente questo aspetto è transitorio e riguarda solo la fase di formazione del nostro cane. Una volta cresciuto, dopo l’anno, anche il nostro nano potrà usare i suoi arti con la forza che conosciamo. Comportatevi come se aveste un cucciolo di mastino, soprattutto i proprietari di Cardigan, che come è noto hanno le zampe anteriori molto più “storte” dei Pembroke.
Quanto “storte” saranno le gambe del vostro Corgi la genetica non ce lo dice, così come non ci dice neppure come si storgeranno. Si tratta di casualità e concause che variano da soggetto a soggetto. Sappiamo solo che cresceranno difformi.
Come questa difformità possa essere, tramite indagine radioscopica, definita o meno come una insorgenza patologica estranea alla medesima patologia che già per definizione affligge un cane bisognerebbe chiederlo ai veterinari che si sono costruiti queste nuove verità scientifiche. Capire cioè come la testa a fungo di un femore (uno degli aspetti che servono a identificare la “displasia” nei cani) possa in un Corgi essere ritenuta normale e quando invece non lo sia ha gli stessi fondamenti scientifici della lobotomia. 
E, come la lobotomia, vuole che l’esame per la valutazione (attenzione, esame senza risultanza scientifica ma frutto della media dei “voti” di un pool di medici giudicanti) sia effettuato con una pratica cruenta che prevede appunto la torsione della gamba e la dislocazione del femore.
Tranquilli, tutto questo lo potete evitare e l’esito, gratis, ve lo posso dare io senza nessun dolore, di tasca o gambe che sia: il vostro corgi è displasico. Condrodisplasico. E auguratevi che abbia ragione, perché altrimenti vi hanno bidonato e rifilato un altro cane.


lunedì 25 febbraio 2019

Wicca - Almarosa Blu di Prussia


Wicca è stata Wicca dal primo momento in cui l’ho vista. 

E’ nata dalla mia prima cucciolata di Cardigan, da quella cucciolata tanto desiderata quanto attesa proprio perché segnava, dopo l’inizio di quella nuova avventura che era stata allevare un’altra razza diversa dai Pembroke, la concretizzazione di un desiderio di vecchissima data. Inoltre, per me era più che allevare un’altra razza, si trattava in qualche modo anche di affrancarmi dal sapere di Gianandrea, non che questo sia mai stato un problema, ma avevo bisogno di iniziare una mia strada con un’esperienza nuova nella quale naturalmente lui sarebbe sempre stato lì a vegliare e a volte a ficcanasare, ma nella quale potevo avere una mia autonomia di azione e di decisione. Questo è quello che pensavo a priori ma poi nella pratica il suo ausilio e soprattutto la sua conoscenza è stato ed è sempre fondamentale nelle scelte importanti.
Wicca è nata da Iggy, la madre-Corgi più brava che io abbia mai visto, la fattrice che ogni allevatore vorrebbe avere, bella, brava nella vita di tutti i giorni, nel parto, nell’accudimento dei suoi sempre numerosi cuccioli che con equilibrio e fermezza li ha accompagnati nel diventare compagni di vita meravigliosi.
Ed è anche figlia di Ozzy, il mio “freccia grigia”, il cane più buono che ci sia, obbediente, brontolone, parlante, a volte un po’ arrogante con gli altri cani nel tentativo di darsi un tono consono alla sua mole ma buono fondamentalmente buono, dote che ha trasmesso alla maggior parte dei suoi figli. E questa bontà a Wicca, a molti dei suoi fratelli e a Ozzy, gliela si legge negli occhi, quegli occhi pieni di emozioni che parlano per loro.
E’ diventata campionessa italiana di bellezza come si suole dire “a mani basse”  nel senso che ha partecipato al numero minimo di esposizioni necessarie per acquisire questo titolo.

Mentre cresceva sognavo per lei un matrimonio importante perché sentivo avrebbe potuto essere una madre meravigliosa trasmettendo ai suoi piccoli i molti pregi patrimonio del suo DNA, sia fisici che caratteriali, e lo scorso anno ci abbiamo provato per la prima volta con Fedor, il nostro Corgi-Lover, con un super pedigee, arrivato quasi appositamente dalla Russia. Ma la gravidanza non è andata come previsto e a 52 giorni con un parto prematuro ha fatto nascere e morire tutti i suoi 11 cuccioli o quello che di loro si poteva intuire. Non sappiamo ancora ciò che realmente è accaduto, probabilmente un’infezione di origine batterica che, nonostante lei fosse stata controllata prima dell’accoppiamento, può succedere anche se a noi in molti anni di allevamento non era mai accaduto.
Ma ci abbiamo riprovato, sempre con il bellissimo Fedor, e oggi, mentre scrivo queste righe, è il cinquantacinquesimo giorno di gravidanza, tre giorni più avanti rispetto alla data in cui la volta scorsa si è interrotta ma lei, questa volta, sta bene. Questa gravidanza, in concerto con il nostro eccezionale veterinario che ci segue nella riproduzione, dott. Mauro Ronchese, è stata monitorata fin dall’inizio proprio per verificare la possibile insorgenza di anomalie e porne rimedio tempestivamente con eventuali terapie mirate. Fino ad oggi tutto è andato nella giusta direzione, lei è vivace e mangia  a sufficienza, il suo pancione cresce e ora per noi inizia il conto alla rovescia ripreso, più o meno, laddove la volta scorsa tutto si era interrotto ponendo fine alle nostre aspettative, probabilmente anche a quelle di Wicca, lasciandomi un’amara delusione e la tristezza che forse questa bellissima Corgina dall’aura celestiale non fosse nata per essere mamma.  
Ma Wicca, come il significato del nome che ho scelto per lei, sono certa è nata per creare armonia, per dare forza a se stessa e a chi le sta vicino e con coraggio, come un gesto scaramantico al contrario, ho voluto oggi condividere questo pensiero triste e felice insieme, con positività sento che andrà tutto bene perché lei mi guarda con quegli occhi buoni, quegli occhi che parlano e mi dicono di stare tranquilla.

Wicca è un cane speciale, e qualcuno potrebbe dire che per me sono tutti speciali e che nei miei racconti a un certo punto lo dico sempre; è vero e penso che i nostri pelosi per ognuno di noi e in modo sempre diverso siano tutti speciali, capaci come sono di comprenderci e di arricchirci rendendoci migliori.