venerdì 29 agosto 2014

Benvenuti al Mondo!

Parlando di cuccioli e cucciolate si potrebbe pensare che dopo averne visti nascere un bel po’ venga meno la magia del momento. Ma non è così… 
Per chi ha scelto di intraprendere la strada dell’allevamento con la passione che la cosa richiede (e a mio avviso la passione dovrebbe esserci in ogni cosa che facciamo per renderci persone felici) l’attesa dei cuccioli è sempre un grande avvenimento che mobilita l’intera famiglia, pelosi compresi i quali sanno perfettamente riconoscere la situazione anche al momento del parto. L’attesa e le aspettative iniziano molto ma molto prima. Iniziano quando guardi la tua adorata bimba pelosa e inizi a pensare all’eventuale marito… e come quasi si trattasse di una figlia decidi che dovrà essere il miglior marito del mondo! Bellissimo, affidabile, affettuoso, equilibrato, geneticamente in ordine insomma un marito di prim’ordine! Sembra sempre che nessuno possa essere all’altezza… ma poi finalmente si trova il Brad Pitt peloso!!!!
Il periodo dell’attesa della nascita dei bimbi è un momento di ansia perché si ripercorre la scelta effettuata centinaia di volte riflettendo se non si è dimenticato nulla se tutto sta procedendo come dovrebbe, la pancia cresce, la futura mamma sta bene… insomma tutti dubbi e pensieri possibili.
E poi ci si prepara all’evento! Per quanto ci riguarda abbiamo una stanza all’interno della nostra casa che è stata destinata a nursery ed è lì che nascono e crescono i nostri bimbi.
 Prepariamo accuratamente tutto l’occorrente per il grande evento… la cuccia parto per la mamma con tutti i teli che serviranno, salviettine per asciugare i piccoli, forbicine per i cordoni ombelicali, bilancia per pesarli, quaderno per prendere nota dei pesi, dei colori e tutte le particolarità che ci potranno servire in futuro per la conoscenza del cucciolo. Solitamente si capisce che il momento è vicino perché la futura mamma inizia ad essere un po’ agitata, solitamente distrugge tutto ciò che si trova nella sua cuccia… tutti i teli accuratamente posizionati nella fase dei preparativi vengono ridotti in coriandoli nel tentativo anche da parte sua di preparare il giaciglio idoneo a far nascere i suoi bimbi. Ed è evidente che vediamo la cosa in maniera diversa ma lasciamo fare a lei anche quando si tratta di un primo parto perché sembra abbiano quella conoscenza ancestrale che le guida malgrado l’inesperienza.
Arriva finalmente la parte emozionante dove piccoli esseri pelosi bagnati e trepidanti si affacciano alla vita. Uno… due… tre… in un susseguirsi di gesti che ormai negli anni sono diventati quasi meccanici e che fortunatamente con l’abitudine ci hanno fatto perdere la paura di non saper affrontare la situazione.
Ma ogni volta la nascita di un cucciolo ci trova con lo stesso coinvolgimento, la stessa emozione e il respiro sospeso… lo prendi tra le mani, inizi ad asciugarlo strofinandolo con un po’ di vigore finchè non senti il primo piccolo guaito… allora è fatta! E’ vivo e finalmente pensi “benvenuto al mondo”! E la gioia e i commenti sempre gli stessi… “ma che colore meraviglioso”, “hai visto com’è vispo’”, “hai visto com’è tranquillo, proprio come il papà!”, “e questo quanto è grosso?!?!”, “e questo che è il più piccolino e sembra indifeso lo terremo sempre con noi!”… insomma mille pensieri gioiosi che iniziano a prendere forma in previsione del loro futuro.

Quando il parto è finito si procede con la pulizia della mamma e della sua cuccia, si sistemano i bimbi i quali immediatamente iniziano a “nuotare” verso di lei per garantirsi la pappa e lei a sua volta inizia ad accudirli con gesti sicuri come se avesse sempre fatto solo quello.
In quel momento si ha la sensazione che un altro piccolo miracolo si sia avverato… guardiamo ancora un attimo i nostri piccoli che con frenesia succhiano il latte, la loro mamma spossata ma serena dopo il lungo parto… per lasciarli tranquilli spegniamo la luce e intanto si accende la vita!

venerdì 15 agosto 2014

Aiuto, il mio cane è zoppo!!!

  Il Corgi è una cane rustico e generalmente con una buona salute ed è per questo, grazie al cielo, che la mia esperienza alla voce "malattie e malanni di vario genere" è davvero scarsa. 

  Ecco perché, quando il mio Cardigan qualche mese fa ha iniziato a zoppicare, non ho dato molta importanza alla cosa pensando si trattasse di un affaticamento temporaneo dovuto anche alla notevole crescita avvenuta in un arco di tempo molto breve.
  La cosa è iniziata il giorno della festa del 30º compleanno di mia figlia Giulia. Una bella e calda giornata di tarda primavera che ci ha visti tutto il giorno in giardino a festeggiare in compagnia di amici, parenti e ovviamente tutti i nostri pelosi ai quali non è parso vero approfittare della presenza di numerosi bipedi per farsi coccolare e riempire di complimenti per tutto il giorno.
Ozzy era nel gruppo degli scalmanati e sinceramente di tanto in tanto mi era venuto il dubbio che fosse meglio farlo rientrare in casa per metterlo a riposo; era forse una sorta di messaggio subliminale che ricevevo e da chi?!? Ripensandoci non si trattava proprio di un messaggio subliminale ma di una reale "cosa" grigia e pelosa che a intervalli più o meno regolari sfrecciava irrompendo nel mio campo visivo con la velocità di un treno! Era Ozzy, ora soprannominato "freccia argento", che si scatenava con tutta l'energia che solo i cuccioli di quell'età riescono ad avere con il piccolo particolare che a cinque mesi pesava 14 chilogrammi e non perché fosse sovrappeso ma perché destinato a diventare un cagnone di taglia importante. 

  Come già detto avevamo avuto la sensazione che si stesse stancando troppo ma i nostri compagni a quattro zampe erano tutti così felici di partecipare alla festa che sarebbe stato tristissimo dover fare rientrare solo lui perché ancora troppo piccolo per partecipare alle cose dei grandi!!! Ma poiché siamo umani e ragioniamo in tal senso non sempre facciamo la cosa migliore per loro ma quello che pensiamo possa esserlo.
  Risultato: dal giorno dopo il mio piccolo (si fa per dire...) batuffolo(ne)grigio quando si alzava per iniziare a camminare manifestava una lieve zoppia che poi cessava proseguendo nel movimento. Tenuto sotto controllo un po' di giorni e visto che il suo malessere non migliorava abbiamo deciso di consultare un veterinario ortopedico il quale, dopo accurata visita, ci ha rassicurato sulle varie patologie possibili confermando invece che si trattava di una distorsione procuratasi nella giornata trascorsa a correre e saltare come un pazzo!

Durante il primo anno di vita il cucciolo infatti cresce moltissimo. Per consentire che questo accada armonicamente, tutto in lui è molto "morbido": le ossa, le cartilagini, i legamenti. I nostri amati Corgi lo sono ancora di più per la particolare conformazione di spalle, arti e la particolarità del movimento. Nel caso di Ozzy poi il rischio era in assoluto aumentato dalle dimensioni del nostro patatone grigio in rapporto alla sua età.
Il suo trauma non era da sottovalutare perché se non risolto poteva cronicizzarsi rischiando di lasciarlo praticamente zoppo per il resto della vita. 
  Le mille prescrizioni e raccomandazioni che ci fece sembrarono scrupolose ma un tantino esagerate... solo dopo qualche giorno realizzammo l'impossibilità di tenere a riposo forzato un cane, soprattutto di questa età, e questa era stata la prescrizione principale che il Vet ci aveva fatto! I giorni che seguirono mi gettarono in uno sconforto totale... mi sembrava un segno del destino... possibile che il cane che avevo tanto desiderato e che ero riuscita ad avere soltanto dopo anni di attesa e che mio marito era andato a prendere nel Regno Unito con una serie di peripezie infinite solo per accontentarmi, fosse destinato a rimanere zoppo perché ero incapace di curarlo?!? 
Mi sembrava impossibile non farlo correre, non farlo saltare insomma non fargli fare nulla di tutto ciò di cui un cucciolo ha bisogno per il proprio benessere fisico e psichico. Mi sembrava dovesse morire di tristezza nell'impossibilità di fare tutto ciò che di solito fanno i cuccioli e nel turbinio di questi mille pensieri negativi mi si fissava nella mente un solo titolo per la sua vita... "Ozzy e l'Infanzia Rubata" (con sottofondo di musica straziante tipo quello della piccola fiammiferaia nella sequenza in cui si vede che le si spegne l'ultimo cerino con il quale tenta di scaldarsi). Ma l'istinto di conservazione riesce sempre ad avere ragione e così molto seriamente abbiamo iniziato a seguire tutti i consigli del veterinario. La sua convalescenza è durata due mesi con frequenti piccole ricadute perché, inutile dirlo, appena vedevamo un miglioramento allentavamo il rigore delle regole imposte con conseguente istantaneo peggioramento. 

  Solo da qualche giorno abbiamo iniziato la riabilitazione in piscina (pochi minuti al giorno per il momento) e piccole passeggiate quotidiane di una decina di minuti. Finalmente da circa una settimana Ozzy sembra stare proprio bene e questo ha risollevato notevolmente il mio umore che solo a tratti riesce ancora a diventare disperazione e terrore quando vedo il "freccia argento" che ventre a terra saetta in giardino davanti alla mia finestra!