Non ero sicura di voler partire
per questa, seppur breve, vacanza. Breve perché quando gli animali sono parte fondamentale
della tua vita non ti consentono, nel bene e nel male, di staccarti da loro per
periodi prolungati. Insicura perché la festività che lega questo “ponte” non è
tra le mie preferite, perlomeno non per concedermi di essere spensierata come
una vacanza richiede. Evoca senza possibilità di scampo le dolorose perdite che
ognuno di noi, in misura diversa, ha inevitabilmente subito e alle mie
quest'anno, anzi pochi giorni fa, si è aggiunta quella di una mia cugina, quasi
mia coetanea, con la quale avevo un profondo legame d'affetto creatosi, per
vicissitudini familiari, quando eravamo bambine, ma che si era sempre mantenuto
tale nonostante, come spesso accade, non riuscissimo o non avessimo occasione
di frequentarci come avremmo voluto.
Inoltre in questa vacanza non
avrebbero potuto accompagnarci i pelosi prescelti di turno a causa di una presunta
epidemia di Parvovirus che sembra dilagare in alcune regioni del centro Italia
tra cui la Toscana, prima meta del nostro piccolo viaggio.
Premesso tutto questo avevamo
però davvero bisogno di staccare qualche giorno e vabbè, con questo stato
d'animo non proprio propenso allo svago siamo comunque partiti.
Le condizioni atmosferiche
perfette ci hanno messo molto presto di buon umore e l'idea di rivedere cari
amici ci ha dato la spinta che ci serviva per entrare in quel clima rilassato
tipico e necessario di quando non hai nulla di cui preoccuparti se non cosa
fare di te stesso in quel preciso istante.
La nostra prima metà è stata la
Toscana, terra che tutti amiamo perché è impossibile non sentire senza farsi
coinvolgere tutta la sua energia, quella tipica atmosfera a metà tra il mistico
e lo spirituale che avvolge ogni cosa: le persone prima di tutto, il paesaggio
naturale ma anche urbano, il cibo con i suoi colori e sapori. Ed è proprio nel
locale di una caro amico che abbiamo concluso la nostra prima serata. Claudio,
del Cenacolo Culturale Kansar a Pietrasanta (Lu), ha cucinato per noi un
Caciucco da fine del mondo che assieme alla familiarità e al buon vino ha dato
alla nostra serata un senso speciale. Non so come definire questo sentimento...
ma rivedere amici,
consolidare rapporti sociali che ti facciano capire
quanto sia importante la stima per le persone e quanto siano ancora importanti
la condivisione delle idee, il confronto del malessere esistenziale di questo
momento storico, e alla fine la consapevolezza che comunque esserci e parlarne
ci fa avere fiducia in un domani migliore, in una ulteriore possibilità che ci
veda magari anche eroi agli occhi dei nostri figli, capaci insomma di
regalargli un futuro, non so se migliore, non so nemmeno se positivo ma
comunque un futuro che già mi sembra una gran cosa, ecco tutto questo, forse,
semplicemente ti fa sentire parte di qualcosa... grande, piccolo, speciale o
insignificante non so ma comunque qualcosa.
Con questo bel fagotto di
positività e una notevole scorta di buonissimo olio d'oliva ci siamo diretti in
Liguria dove abbiamo soggiornato alla Locanda Barbin di Ne (Ge). I titolari
sono Giovanna e Simone, cari amici, che per ovvi motivi di lontananza non vedevamo
da nove anni e cioè dal giorno in cui gli affidammo uno dei nostri piccoli, il
pelosone Ringo. Ecco, anche loro sono una delle belle “storie” che accompagnano
la nostra vita e quello che facciamo. Persone semplici e speciali che hanno
dato moltissimo amore al nostro piccolo ma anche ad altri Corgi e ora anche a
Penny una meticcia invadente e petulante che però è impossibile non definirla
simpatica!
Rivedere i nostri Corgi è sempre
commovente e a me piace immensamente perché è come riprendere in mano un puzzle
del quale, pur avendo tasselli importanti, ne mancavano alcuni per renderlo
completo. Lui è sempre uguale, come lo ricordavamo, un peloso tranquillo,
sereno e con una sensibilità straordinaria per i suoi simili e per i bimbi ai
quali si avvicina con infinita pazienza nella speranza, come avviene il più
delle volte, che dalle loro manine cada qualche avanzo di prelibatezza. Con i nostri amici e i loro due pelosi, Ringo
e Penny abbiamo trascorso una giornata bellissima nel Parco dell'Aveto e
precisamente al Lago di Giacopiane. I paesaggi mozzafiato che dall'alto delle
piane facevano arrivare la nostra vista fino al mare sono stati una cosa indescrivibile
e l'appostamento per riuscire a vedere i branchi di cavalli selvatici che
popolano ormai da anni la zona hanno completato la magia di quella giornata.
Insomma, mi sentivo davvero intontita da tanta bellezza e ho passato davvero
molto tempo a contemplare tutto ciò nel tentativo fare scorta di visioni
rigeneranti per l'anima.
Amo molto viaggiare ma mi piace trovare
sempre una motivazione a ciò che faccio, è quasi una necessità per non sentirmi
inutile nell’universale complessità delle cose.
Quando posso visitare luoghi
ameni e bellissimi, rivedere persone care, conoscerne di nuove e naturalmente
avere vicino sempre qualche peloso da strapazzare per me si completa un cerchio
esistenziale e riesco a dare un senso alla mia vita in quel preciso momento.
Con questa sensazione meravigliosa siamo ritornati al caos della nostra
famiglia pronti a riprendere le fila della nostra vita quotidiana accompagnata
in ogni momento dai nostri amatissimi Corgini.