Da
tempo avevamo concordato con nostra figlia Giulia, che assieme al suo compagno
Alessandro segue la nostra truppa pelosa quando ci allontaniamo da casa, questo
piccolo periodo di vacanza e inizialmente la nostra destinazione avrebbe dovuto
essere la Grecia.
Avevamo
il desiderio di visitare questa bellissima terra da moltissimo tempo e
l’amicizia nata con persone affidatarie di un nostro cucciolo unita al
desiderio irrefrenabile di Giangi di acquistare dosi massicce di Halva, suo
dolce preferito e introvabile in tutto il resto del pianeta, ci aveva convinto
che la Grecia sarebbe stata la meta delle nostre vacanze di quest'anno. Ma
alcune situazioni familiari-pelose contingenti e un po’ precarie non ci hanno
fatto prenotare per tempo il volo aereo perché fino al giorno prima non
sapevamo se saremmo riusciti a partire. Piccola parentesi: mi spiace moltissimo
non essere riuscita ad andare in Grecia e conto di visitarla prima o poi ma
vista la mia avversione per l’aereo e la propensione a portarmi appresso i miei
cani organizzerò il viaggio in maniera diversa.
La
nostra seconda scelta era stata Praga, città bellissima per architettura e
tradizioni, e sembrava definitiva tanto che ho acquistato addirittura due guide
della città per organizzare l’itinerario perfetto.
Alla
fine poiché i giorni di vacanza si sono ridotti a cinque abbiamo deciso di
rimanere in Italia, in modo tale da poter rientrare a casa il più velocemente
possibile in caso di necessità e visitare, quindi, alcuni dei “nostri” luoghi
incantevoli dove l’unica incertezza era l’imbarazzo della scelta.
Siamo
in uno di quei periodi in cui ci si chiede cos'altro può ancora succedere prima
di toccare il fondo e iniziare a risalire ma non mi pongo più certe domande
sapendo, purtroppo per esperienza, che molto altro può ancora accadere,
pertanto a testa bassa e con molta pazienza ci siamo predisposti ad attendere
che la congiuntura astrale negativa, una sorta di Saturno contro, decidesse di
passare.
Con
una sonora scrollata di spalle per farmi ritornare il buonumore e la voglia di
organizzare i preparativi per la partenza ho iniziato a ripassare mentalmente
le mille cose da fare.
Sembra
impossibile, ma che si rimanga fuori di casa cento giorni oppure uno solo le
cose da organizzare sono sempre le stesse.
E sono sempre tantissime!!! Stabilire i turni di uscita ed entrata dei
vari cani e lasciare un programma preciso per Giulia e Ale: India dorme con
Pina ma non con Greta, Chivas dorme con Tala ma non ci mangia insieme perché
lei per cibo ammazzerebbe chiunque, Iggy che è molto esuberante dorme con Rocco
che riesce a tenerla tranquilla, le due cucciolone Jamy e Jacky dormono ancora
con la mamma Greta, Orsa (la nostra guardiana pastore belga malinois) da tenere
sotto controllo nell’uscita serale perché nonostante i suoi undici anni salta
la recinzione per andare a fare scorribande notturne… insomma fogli e fogli con
annotazioni di ogni tipo…
Aggiornare
le dosi di pappa da somministrare: i cuccioli tre volte al giorno, gli anziani
e i malaticci due e gli adulti una; quattro tipi di pappa diversi a seconda
delle età e le necessità; i medicinali da somministrare a chi, come e quando… e
considerato che i pelosi non prendono le pastiglie con un bicchiere d’acqua non
è così facile convincerli; alcuni riesci ad ingannarli somministrandogliele con
la pappa, altri con il pezzetto di carne, altri ancora con un pezzetto di
formaggio)… insomma tabelle e lavagnette con liste infinite tra nomi, dosi,
orari ecc… sparse per tutta la casa.
Persa
nella vertigine delle mille cose da fare ho realizzato l’idea che portare con
noi due dei nostri compagni pelosi avrebbe potuto alleggerire le incombenze di
Giulia che già si sarebbe trovata a dover gestire una mole notevole di lavoro.
Quando
andiamo in vacanza non sempre portiamo i cani con noi perché viaggiamo in aereo
oppure siamo ospiti di amici, ma quando possono seguirci decidere chi ci può
accompagnare non è scelta semplice, perché ci fa sentire in colpa con tutti gli
altri.
Questa
volta la decisione l'ho presa io facendola sembrare, ma solo apparentemente,
necessaria. Ho deciso di portare con noi Ozzy e Anija, i miei cardigan,
pensando che liberare mia figlia dalle bizze adolescenziali di Ozzy fosse cosa
gradita. Anija è stata la logica conseguenza in quanto sua maestra di vita.
Il
giorno della partenza, che è avvenuta nel primo pomeriggio, i due pelosi
prescelti per essere i nostri compagni di viaggio erano agitatissimi quasi
sapessero di dover venire con noi e Ozzy per tutta la mattinata ha piagnucolato
e gorgheggiato e parlato dei suoi problemi... insomma non sapeva nemmeno lui
cosa fare per attirare l'attenzione! Eppure non è cosa rara per noi preparare
armi e bagagli per uscire di casa e anche quando si va solo a una esposizione
sembra di partire per il campeggio mensile delle giovani Marmotte, carichi come
siamo di mille borse e borsine, casse varie e sporte. Ma in quei casi i cani
seguono i nostri movimenti con mezzo occhio aperto, senza muovere pelo
alcuno!!!!
In
auto si sono subito sistemati nel sedile posteriore assieme a Leo (e qui devo
scusarmi con quanti ricevono da noi raccomandazione e consiglio di far
viaggiare i loro amati pelosi nei
super-sicuri-trasportini-omologati-a-norma-di-legge!) e anche se avevo
predisposto per loro le cinture di sicurezza non sono mai state usate. Anija si
è sistemata in un sedile laterale e ha dormito praticamente dalla partenza fino
all’arrivo mentre Ozzy, seduto nel sedile di mezzo a testa alta come una piccola
vedetta si rifiutava di abbandonarsi all'inedia! Non c’è stato verso di farlo
stendere, in certi momenti aveva gli occhi chiusi e la testa ciondoloni ma
all’ennesimo scossone, di soprassalto, si ripigliava senza mai cedere
completamente al sonno!
Il
posto scelto per la nostra permanenza è stato un bellissimo agriturismo in
Lazio che ci ha messo a disposizione un “casaletto” in pietra molto
affascinante e tipico con un giardino immenso dove i nostri ragazzi hanno
potuto correre e giocare instancabilmente. Ogni fine giornata quando
rientravamo dopo ore di auto e visite e camminate avevamo a disposizione questo
luogo incantato dove poterci ritemprare e sia noi che loro ne approfittavamo in
modo diverso per rilassarci e godere di tutta quella meraviglia rigenerante per
gli occhi e l’anima. Loro si rincorrevano energicamente dando l’impressione che
tutto l’affaticamento della giornata sparisse in un istante e non nascondo la
mia ansia nel vedere Ozzy scatenarsi in quella maniera, ansia per la paura che
potesse farsi di nuovo male alla zampa, ma forse anche per questo la magia di
quel luogo è stata terapeutica. Noi in una sorta di trance meditativa ci
perdevamo a guardare il tramonto pervasi da quella piacevole malinconia che i
paesaggi e i loro colori evocano.
Gli
scorci panoramici meravigliosi che ci hanno accompagnato in quei giorni li ho
ancora impressi nei miei occhi… in qualsiasi momento e da qualsiasi parte
volgessi lo sguardo potevo cogliere qualcosa di meraviglioso… panorama
bellissimo di notte con la luna quasi piena a illuminare quei dolci declivi
come all’alba con tutte le preziose tonalità del rosso e del giallo avvolte in
soffici nuvole. Intorno a noi uliveti e campi di lavanda dove un vago colore
viola lasciava intuire quale bellezza doveva essersi rivelata durante la
massima fioritura. Il fattore dell’azienda, signor Maurizio, vista l’adorazione
di Giangi per il loro olio d’oliva e la mia per l’olio di lavanda (mia
fragranza preferita in assoluto… la metto anche ai cani con la scusa che tiene
lontane le zanzare) ci ha rifornito di abbondanti scorte che continuano a
ricordarci quei bellissimi giorni e lo faranno ancora per molto tempo.
I
nostri ragazzi si sono comportati benissimo, ci hanno seguito nei ristoranti,
nei musei (quelli in cui potevano entrare) e perfino in un castello medievale
dove Ozzy, stranamente, ha passato la maggior parte del tempo ad abbaiare
ostinatamente al nulla ma ogni volta un nulla diverso, sicché mi sono chiesta
se non stesse per caso avvertendo la presenza di fantasmi che ancora vi
dimorano.
Il
rientro è stato un po’ mesto, abbiamo cercato di prolungarlo il più possibile
trovando scuse per fermarci in ogni luogo che ci sembrava interessante tra le
rimostranze di Leonardo, che trascorsi pochi giorni con noi aveva già raggiunto
il livello massimo di sopportazione genitoriale e si era già accordato con gli
amici per uscire la sera (come si vedono le cose in modo diverso a seconda
dell’età!!!)
Nonostante
la tristezza che ci permeava per la fine di questa breve ma emozionalmente
intensa vacanza l’avvicinarsi a casa ci fatto iniziare a pensare ai nostri
“altri” compagni pelosi che ci stavano aspettando e che non vedevamo da giorni.
Certo, se da un lato pensare di re-immergersi nelle mille incombenze quotidiane
ti fa mancare il respiro dall’altra la certezza che in tutto questo siamo
accompagnati costantemente dall’energia vitale dei nostri pelosi è davvero
rincuorante.
L’ingresso
nel nostro vialetto è stato annunciato da abbai e ululati di ogni tipo che in
occasioni come queste sono davvero incontrollabili… e arrivare a casa e trovare
una truppa di Corgi festosi e scodinzolanti ad aspettarci, per non dire
scatenati, saltanti e leccosi, è stata la cosa più super-bella della nostra già
bellissima vacanza!
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