La
Corgina che ha messo al mondo queste 9 meraviglie si chiamava Cilli... sì, ho
scritto proprio "si chiamava", perchè purtroppo se n'è andata nel
compiere il più estremo e supremo atto d'amore, mettere al mondo i suoi
piccoli.
Cilli
era una corgina affidata qualche anno fa a una bella famiglia, bella come
tante, come tutte quelle alle quali decidiamo di affidare i nostri piccoli, con
la voglia di far cresce il proprio cucciolo bipede in compagnia di un amico a
quattro gambe, con molte aspettative e soprattutto con tanta voglia di
prendersi cura di un piccolo Corgi.
Era
una pelosona simpatica e allegra e i suoi bipedi avevano deciso che
l'esperienza della maternità, prima della sterilizzazione, sarebbe stata
gratificante sia per lei che per loro. L'idea di avere per casa dei piccoli
chiassosi impertinenti un po' li spaventava per la mole di lavoro che
sicuramente li attendeva ma, pieni di entusiasmo per l'esperienza che avrebbero
vissuto con l'obiettivo sicuro di aumentare la loro famiglia con uno dei
cuccioli che la loro amata corgina avrebbe generato, decisero di intraprendere
questa impresa certi che alla fine l'impegno e la fatica sarebbero stati
ripagati con tanta gioia e amore.
Ed
è così che la Vigilia di Natale, armati di tanti buoni propositi, sono venuti
dalla Toscana fino in Veneto, o meglio in Friuli perché il nostro vet
specialista nella riproduzione si trova lì, per far convolare a nozze la dolce
Cilli con il nostro super Kal!
Momenti
importanti... è davvero emozionante vedere nel monitor del vet schiere di
piccoli spermatozoi fluttuare frettolosi nel liquido seminale in attesa di
partire a razzo verso l'ambita meta e pensare che di lì a qualche ora il
miracolo della riproduzione cellulare si compirà e più a lungo termine, in un
paio di mesi, saremo spettatori della nascita di fagottini pelosi nati
dall'inconsapevole (ma forse per nulla) corsa di quei piccoli girini.
Ci siamo lasciati con tutti gli auguri possibili: di Natale, di
buon anno e per il futuro evento. Certamente inconsapevoli (noi per primi, che
mai nella storia del nostro allevamento abbiamo vissuto un simile accadimento)
di quale triste dono il destino ci stesse confezionando.
I
due mesi di gestazione a seguire sono stati nella norma e pure le ansie di
Simona, la mamma bipede di Cilli, che più si avvicinava la data del parto più
aumentava il suo bisogno di rassicurazioni. L'ecografia, inoltre, evidenziò un
numero di cuccioli incredibile, nove per la precisione e questo fece sentire
Simona ancora più inadeguata di fronte all'ineluttabile e ormai prossimo parto
della principessa di casa, la tanto amata Cilli. La consigliammo di
organizzarsi per tempo prendendo accordi anche con un veterinario pratico di
parti cesarei in modo che nell'eventualità Cilli avesse avuto qualche
difficoltà, dal momento che partorire nove cuccioli non è cosa semplice,
avrebbero avuto almeno la tranquillità di sapere a chi rivolgersi.
E
così avvenne... L'ecografia il giorno prima del parto aveva evidenziato dei
cuccioli molto grossi e per evitare complicazioni alla madre si decise di
effettuare un parto cesareo. I piccoli, tutti e 9 erano davvero grossi e
stavano tutti bene! Per Cilli, invece, il momento di riprendere a respirare in
autonomia non è mai arrivato perché i suoi polmoni hanno avuto delle difficoltà
e lei non si è più svegliata...
Non
mi dilungherò nel descrivere il dolore della sua famiglia perché già quello
provato da noi basta a farmi venire il nodo alla gola e se ripenso alla
telefonata con cui attendevamo la notizia del lieto evento la quale è stata
invece dell'intensità di una bastonata in faccia ancora mi si stringe il cuore.
Com'è
labile il confine tra la gioia e il dolore! L'equilibrio precario delle
emozioni a volte mi fa davvero pensare che sarebbe meglio non provare nulla...
nessuna gioia ma anche nessun dolore. Per fortuna sono solo pensieri e alla
fine credo ogni esperienza valga la pena di essere vissuta nella sua
completezza, anche se il dolore a volte è un corrispettivo da pagare talmente
elevato da farci pensare di non potercela fare...
Tornando
ai piccoli rimasti senza mamma abbiamo realizzato credo in una manciata di
secondi che se non prendevamo in mano la situazione sarebbero morti anche loro
in pochissimo tempo e così è stato che la sera già si trovavano a casa nostra
con una balia eccezionale.
Pina
all'arrivo dei nove piccoli affamati e disperati era con i suoi due bimbi
grandicelli di quarantatre giorni. Non aveva più moltissimo latte perché i suoi
piccoli erano ormai svezzati da un po'. Quando le abbiamo presentato i piccoli
orfanelli ha esitato e i suoi occhi sembravano dirci chiaramente che stavamo
sbagliando, che quelli non erano i suoi bimbi e che il suo compito lo aveva già
assolto.
Francamente
mi ha fatto tantissima tenerezza, ma non avevamo molta scelta e il caso voleva
che lei comunque avesse cresciuto solo due cuccioli, con un dispendio di
energie quindi abbastanza esiguo. Per sua fortuna inoltre il latte che
produceva era ormai pochissimo e sarebbe bastato, assieme alle cure profuse,
giusto a farla identificare dai cuccioli come figura materna. Sfortunatamente
per noi invece abbiamo dovuto iniziare fin da subito ad allattarli ogni due o
tre ore al massimo, con un dispendio di energie che ancora si protrae e con
mille preoccupazioni per la loro salute. Pina da brava corgina quale è ha
trovato subito il giusto equilibrio. Non è una mamma eccezionale per questi
piccoli, perché non li accudisce in modo completo ma va da loro di sua volontà,
senza doverla costringere e questo emotivamente ci aiuta moltissimo ed è
riuscita comunque a seguire anche i suoi due piccoli che ora hanno più di
settanta giorni e si stanno preparando per raggiungere le rispettive nuove
famiglie.
Quando
parliamo dello spirito cooperativo dei Corgi secondo me parliamo proprio di
questo: comprendersi e agire senza spiegazioni, perché è questo che lei ha
fatto in un momento disperato in cui non sapevamo bene cosa fare né cosa ci
attendeva. Lei, a testa bassa come noi, ci ha aiutato in questo incredibile
lavoro di squadra.
I
piccoli di Cilli fanno una tenerezza infinita... ora hanno 22 giorni e ne
dimostrano la metà. Faticano a prendere peso, in compenso hanno dovuto
affrontare un sacco di avversità, prima e gravissima fra tutte un'intolleranza
al latte artificiale... insomma la loro, poveri piccoli, è una strada
decisamente in salita! Però questi nove tenacissimi corgini non hanno mai
mollato un attimo e fin dalla nascita, quando sono venuti al mondo grossi e
sani proprio per poter fronteggiare questo inizio tortuoso, hanno dimostrato di
avere il carattere combattivo della loro mamma che percepisco essergli accanto
come Corgiangelo Custode.
Ora
siamo molto ottimisti, i giorni critici per eccellenza sono passati e nonostante
le difficoltà che giorno dopo giorno si presentano e presenteranno non possiamo
non riconoscere in loro una voglia indicibile di farcela, talmente grande da
essere loro in alcuni momenti ad infondere a noi coraggio e determinazione ed è
per questo sono convinta ce la faranno... forza piccoli, facciamo il tifo per
voi!